giovedì 7 gennaio 2016

La valle delle Abbazie. Santa Maria di Ronzano - Valley of the Abbeys. The monumental church of Santa Maria di Ronzano


La chiesa venne edificata anteriormente all'ultimo ventennio del XII secolo, come attestato dai pregevoli affreschi absidali datati 1181 (i più antichi affreschi romanici d'Abruzzo) e dall'incendio del 1183 che ha lasciato evidenti tracce all'interno.
Il conseguente restauro non ripristinò le volte ma, rialzate le navate, creò uno spazio a sala; tale intervento è stato tuttavia cancellato dal ripristino degli anni 1933-34.

 

L'impianto, tra le prime manifestazioni del passaggio tra romanico maturo e gotico, ha tre navate, coperte a tetto e suddivise da archi a tutto sesto su pilastri quadrangolari con lesene addossate; queste, con le altre corrispondenti sulle pareti perimetrali, denunciano la presenza originaria di volte o archi nelle navate minori. La mole laterizia del presbiterio, suddiviso internamente in tre campate voltate a crociera, emerge in altezza dal corpo delle navate ed è scandita da un motivo in pietra di archi a tutto sesto su lesene; il partito decorativo prosegue sulla facciata posteriore che cela, dietro una fronte rettilinea, la curva esterna delle absidi, riproponendo motivi comuni a chiese pugliesi alle quali si accosta anche l'elegante fregio della monofora posteriore, in origine completato da nove testine umane, due sole delle quali ancora in situ.



Di particolare pregio sono tre oggetti sacri conservati nell'edificio: una madonna lignea,  una croce processionale del XIV secolo e una croce Bizantina del XIII secolo che contiene un frammento della “Vera Croce”.



The monumental church, with nave and two aisles, is covered with a truss ruff and ends into two semicircular aspes covered with spherical calottes. The church contains the frescoes and the remains of great historical religious value: the most ancient Romanesque figurative document in Abruzzo, a wooden small effigy of the Madonna, a XIV century processional cross and the reliquary of the “True Cross”, with a fragment of Christ's True cross, it is a XIII century Byzantine cross.


martedì 15 dicembre 2015

Tra vette e poesia: il camoscio d'Abruzzo!

Durante la salita sei solo con te stesso, ti confronti con la fatica, passo dopo passo. Ti chiedi il motivo per cui continui a farli inseguire, quei passi. Perché non tornare indietro? Perché non fermarsi a riposare?
Eppure vai avanti...

Il peso sulla schiena ti incurva sempre di più, eppure ti rialzi e vai avanti...

Il sudore cade dalla tua fronte e porta via gocce di preoccupazioni, senti la tua mente liberarsi dall'oppressione! Sarà per questo che vai avanti? Per tornare a respirare? Per assaporare nuovamente quell'inebriante senso di libertà?
 Lo sguardo si alza sull'orizzonte e vedi che la strada è ancora lunga...No, non puoi fare questa fatica solo per sgombrare la mente!

Eppure vai avanti...

Passo dopo passo incontri escursionisti che scendono, con cui scambi un saluto e un sorriso. Soffi che sfiorano la tua esistenza. Breve interruzione della monotonia dell'ascesa: un passo e poi l'altro, un-due un-due…

La mente torna a vagare da un'isola all'altra, da un pensiero all'altro e tu continui a salire, ad andare avanti!
Ti senti pervadere dalla solitudine. L'hai cercato questo restare solo con te stesso! Ne ami il sapore, ne apprezzi il senso di assoluto, il dilatarsi del tempo fino a diventare qualcosa di impercettibile. Hic et nunc…

Così, quasi senza rendertene conto, vai avanti.

Perché? Cosa c'è lassù di così bello da meritare la tua fatica? E' una lotta con te stesso? Certo, sfidarti è ciò che ti fa avanzare, non vuoi cedere, non puoi darla vinta alla fatica! Ma non sei tu il motivo per cui affronti l'ascesa! No, c'è un altro motivo che ti spinge a salire, lo vedi lì, nella tua mente: il più bel camoscio del mondo!

Maschio

 
Alla fine sei sulla cresta, un ultimo, faticoso, respiro e sei arrivato! Lasci il tuo sguardo libero di andare dove vuole, dove pensa che possa essere il premio per la tua fatica! Ed è allora che lo scorgi, laggiù, calmo e maestoso, che si muove leggero e sicuro sulle rocce!
 
Maschio

 Il camoscio d'Abruzzo!

Maschio e femmina nel periodo degli amori


Un sorriso affiora sulle tue labbra e un sospiro nasce nel tuo animo: questa volta sei stato fortunato! Non dare mai per scontato che la fatica sarà ripagata, molte volte non accade e lo hai già imparato a tue spese!!

Cucciolo


E poi arriva il giorno in cui vedi i piccoli che si rincorrono, che giocano a fare i grandi, li vedi, sotto lo sguardo attento delle madri, esercitarsi ad affrontare passaggi difficili, uno dopo l'altro, studenti che si confrontano con esami in grado di salvare una vita, in attesa di affrontare la prima neve, il primo inverno, con il suo freddo e le sue insidie, la sua luce brillante e serena e le sue ombre lunghe e spaventose.

Yearlings


E tu sei lì, seduto in mezzo a loro, a guardare la vita del branco, a capirne le relazioni, a osservare i maschi che si sfidano da lontano per stabilire le loro gerarchie, a vedere gli yearlings che si buttano a capofitto in discesa e mimano schivate ad ipotetici attacchi: la neve porterà con sé odore di lupi…
 
Mentre il sole tramonta dietro l'ultima cresta, il tempo torna a bussare alla tua mente ed è ora di ripartire. L'aria si fa più fredda e le gambe più doloranti, ma devi riscendere: la quotidianità ti aspetta per riabbracciarti e sommergerti, e già inizi a pensare a quando potrai tornare a salire.

mercoledì 21 ottobre 2015

Un pomeriggio d'autunno tra le vie del Parco Nazionale d'Abruzzzo, Lazio e Molise

Per la Val di Rose, Civitella Alfedena che appare tra le fronde.
Dopo una prima mattinata di lavoro e un viaggio di un paio d'ore per raggiungere la nostra meta, abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio sulla parte alta del borgo di Civitella Alfedena e ci siamo incamminati lungo il sentiero I1, uno dei più famosi del parco, in quanto, attraverso la Val di Rose, raggiunge il passo del Cavuto e il rifugio di Forca Resuni, luoghi che hanno avuto il merito di permettere la sopravvivenza del camoscio d'Abruzzo (Rupricapra pyrenaica ornata). Il bellissimo "ornata", infatti,  nei primi decenni del '900 si è rifugiato su queste vette per sfuggire alla caccia indiscriminata dei bracconieri, e solo per un soffio si è evitata l'estinzione di uno dei più bei mammiferi italiani.

Boschi e colori

Barrea appare tra le fronde

La prima parte del sentiero è quella un po' più ostica, perché ripida e scomoda, ma è solo un breve tratto. Purtroppo, però, mentre stavamo per entrare nella faggeta, il tempo in quota si è fatto sempre più brutto, perciò, visto anche l'orario, abbiamo deciso di tornare indietro poco prima di entrare nel bosco dai mille colori. Peccato! Avevamo voglia di tornare sui passi che ci avevano portato, anni fa, al nostro primo incontro con il camoscio d'Abruzzo.
Un po' sconfortati ci siamo diretti verso la Val Fondillo, situata nel comprensorio del comune di Opi. Almeno in basso non c'era rischio di trovare pioggia e forte vento…
Dopo aver parcheggiato nell'apposita area vicino al punto di ristoro, ci siamo incamminati lungo la via che porta al valico Passo dell'Orso. 
I Faggi di Monte Amaro

Superato il ponte sulla sinistra dal quale si raggiunge Monte Amaro, ci siamo inoltrati nella faggeta. Qui il sentiero lambisce la Riserva integrale, istituita perché la zona è frequentata dall'orso marsicano (Ursus arctos marsicanus) e dal picchio dorsobianco (Dendrocopos leucotos). In silenzio abbiamo ascoltato il sottofondo del torrente Fondillo, mentre il vento passava tra le foglie intonando infinite note. 
Torrente Fondillo

 
Foglie

Faggi

Colori

All'ombra del grande faggio

Camminando con la calma di chi vuole assaporare ogni passo abbiamo ammirato i colori degli alberi in autunno, soffermandoci a osservare i larici che spuntavano qua e là e ci facevano pensare ai paesaggi del lontano nord. Le cince, more e bigie, i codibugnoli, le ghiandaie e le tordele hanno accompagnato il nostro cammino fuggendo allarmate al nostro passaggio, mentre ad ogni svolta speravamo di scorgere le corna ramificate di qualche cervo.
Larici

Larici

Purtroppo il tempo a nostra disposizione si stava esaurendo e, anche in previsione del lungo viaggio per rientrare a casa, abbiamo deciso di tornare indietro quando eravamo più o meno a metà del cammino.
L'ultima sorpresa ci è stata regalata dal sole che, dopo una giornata trascorsa nascosto tra le nubi, si è finalmente affacciato con la sua calda luce del tramonto ed ha illuminato la vetta del Monte Amaro e del Monte Marsicano, regalandoci l'ultimo sorriso della giornata.
Monte Marsicano

Monte Marsicano

Quando eravamo ormai diretti verso casa, però, non abbiamo saputo resistere ad una breve sosta per rifocillarci con i deliziosi dolci del Parco.
Dalle delizie per gli occhi a quelle per il palato

Che dire, l'Abruzzo ha mille meraviglie e infinite montagne, ma solo gli ambienti del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise hanno la capacità di farti entrare in un mondo fatato...


La settimana scorsa, resi fiduciosi dalle previsioni meteo ottimistiche, abbiamo deciso di tuffarci nel mare di colori...
Posted by Viaggioinabruzzo.it on Mercoledì 21 ottobre 2015

mercoledì 7 ottobre 2015

Un giorno tra la Riserva Regionale di Punta Aderci e Vasto.




La spiaggia di Mottagrossa #PuntaAderci
In questo articolo potrete vedere spiagge bellissime e una cittadina ricca di storia e cultura, per trascorrere una piacevole giornata nella Riserva Regionale di Punta Aderci e tra le vie di Vasto.

Dopo aver preso l'uscita Vasto Nord-Casalbordino sulla A14, bisogna procedere verso sud, direzione Vasto, per poi seguire le indicazioni per la Riserva di Punta Aderci, ora molto più ben segnalata, rispetto alla nostra prima visita avvenuta diversi anni fa, per cui non c'è possibilità di sbagliare.

Quella di Punta Aderci è stata la prima Riserva costiera istituita in Abruzzo ed il suo territorio va dal porto di Vasto alla foce del fiume Sinello. 
Oltre che per il suo valore naturalistico e per la bellezza dei paesaggi, consigliamo di visitare queste spiagge anche per apprezzare le acque limpide e ricche di fauna. Sicuramente è uno dei tratti di mare più belli d'Abruzzo.


Tra ciottoli e tamerici #PuntaAderci
Durante il nostro “viaggio” siamo partiti dalla spiaggia di Mottagrossa e, nonostante il cielo inizialmente nuvoloso, ci siamo goduti una piacevole passeggiata sui ciottoli per arrivare sul promontorio di Punta Aderci e gustarci un panorama mozzafiato che, nei giorni più limpidi, permette allo sguardo di spaziare su un vastissimo orizzonte che racchiude il versante orientale dell'Appennino Abruzzese, le coste di Abruzzo e Molise e le Isole Tremiti giù a sud.

Spiaggia di Mottagrossa #PuntaAderci
Verso il promontorio di Punta Aderci #PuntaAderci
Trabocco e acqua cristallina #PuntaAderci

Malgrado il periodo autunnale non sia il momento ideale per ammirare le splendide e profumate fioriture e la particolare e varia avifauna di queste zone, nei campi arati abbiamo sentito il richiamo della cappellaccia, splendido e schivo alaudide, nei rovi c'erano occhiocotti e usignoli di fiume, e tra le canne e gli incolti svolazzava chiassoso il beccamoschino; mentre, nei coltivi erano mature per il raccolto le olive e le uve da cui si ricavano vini e olii di qualità elevata. 

Tra spiagge e campagne #PuntaAderci

La seconda tappa del “viaggio” è stata la spiaggia di Punta Penna, preceduta da una breve deviazione per ammirare la Chiesa di Santa Maria di Pennaluce, piccolo gioiello architettonico all'ombra del faro di Punta Penna, secondo faro più alto d'Italia

Portico e arcate #SantaMariaPennaluce

Chiesa di Santa Maria di Pennaluce #SantaMariaPennaluce

La Ciesa e il faro #SantaMariaPennaluce #PuntaPenna

A concludere la visita alla Riserva di Punta Aderci, quindi, la passeggiata lungo l'arenile di Punta Penna, dove l'acqua è cristallina e la duna fiorente, imponente e bellissima: un vero tesoro di biodiversità. Non eravamo mai stati su questa spiaggia e ne siamo rimasti piacevolmente sorpresi, perché è veramente un luogo unico e particolare, soprattutto per la nostra regione, dove ormai sono scomparsi quasi totalmente tratti di costa naturali non antropizzati. All'interno di questa zona, per un lungo periodo dell'anno, è possibile avvistare il fratino, specie simbolo della Riserva, che qui nidifica tranquillo grazie alle attività di protezione e sensibilizzazione

Spiaggia di Punta Penna #PuntaPenna
  
Oenothera biennis #PuntaPenna
 
Infine, la giornata si è conclusa con una bella passeggiata nel centro storico di Vasto, città frentana che oggi conserva importanti monumenti, testimoni della sua storia millenaria.

Vasto sul mare #Vasto

Sicuramente il tempo rimasto a nostra disposizione era poco e non è stato sufficiente per apprezzare e ammirare tutti gli scorci e i monumenti della città, ma torneremo in estate per apprezzare questi posti nel pieno della stagione turistica. Abbiamo comunque potuto vedere i principali luoghi d'interesse del centro storico:

Castello caldoresco #Vasto

il Castello caldoresco, purtroppo ancora in restauro, anche se gran parte del lavoro è stato ultimato donando nuovamente ai cittadini questo monumento simbolo. Fatto costruire dal Capitano di ventura Giacomo Caldora, da cui ha preso il nome, l'edificio militare ha mostrato più volte la sua importanza durante i numerosi fatti d'arme che hanno coinvolto la cittadina in provincia di Chieti. 

Piazza Rossetti #Vasto


Piazza Rossetti con il monumento a letterato vastese Gabriele Rossetti e la Torre di Bassano (sec. XV). 

Giardino di Palazzo D'Avalos #Vasto
 
Il palazzo D'Avalos, abbellito e reso maestoso dai marchesi spagnoli che in esso avevano dimora, ed oggi sede dei Musei Civici. Purtroppo l'edificio ha subito ingenti danni nel corso dell'invasione turca del 1566 e le ricostruzioni successive non hanno potuto restituirne la bellezza originaria, che resta oggi intuibile dalla maestosità della struttura e da alcuni resti incastonati nella struttura moderna dell'edificio. Il tutto impreziosito dal bel giardino adiacente.

Gli scavi delle terme romane, che hanno portato alla luce importanti mosaici.
 
Infine alcune tra le numerose chiese della cittadina:
La Chiesa di Santa Maria Maggiore con l'altissima torre campanaria.
La Cattedrale di San Giuseppe sul Corso De Parma.
La settecentesca Chiesa di Santa Maria del Carmine e quella più antica di Sant'Antonio (sec. XIII).
I resti della Chiesa di San Pietro, distrutta dalla frana del 1956, catastrofico evento che ha danneggiato parte della cittadina frentana.
La Chiesa di San Michele, patrono della città.

Cattedrale di San Giuseppe #Vasto
Chiesa di Santa Maria Maggiore #Vasto


A concludere questo “viaggio” una piacevole passeggiata nella Villa Comunale.
In definitiva, tra queste contrade è possibile trascorrere una piacevole giornata tra natura e architettura, senza farsi mancare il piacere della buona tavola impreziosita da prodotti di ottima qualità ottenuti nelle campagne della zona. E' un “viaggio” che ci sentiamo sicuramente di consigliare a chiunque, abruzzese o turista che sia.

On facebook page is already available the photogallery of our last voyage: the Regional Reserve of Punta Aderci and Vasto.
A nice walk between beaches, dunes, alleys and squares to discover two places that they surprised us with their beauty and uniqueness!

 


Una piacevole passeggiata tra spiagge, dune, vicoli e piazze alla scoperta di due località che ci hanno sorpreso per la loro bellezza ed unicità!#puntaaderci #vasto #trabocchi #costadeitrabocchi
Posted by Viaggioinabruzzo.it on Mercoledì 7 ottobre 2015

giovedì 1 ottobre 2015

Un giorno nell'Altopiano delle Rocche

In questo articolo potrete scoprire alcuni dei luoghi più belli da visitare durante una giornata trascorsa nell'Altopiano delle Rocche e nei suoi dintorni.

Partiamo dall'inizio. Raggiunta l'uscita Tornimparte - Campo Felice dell'autostrada A24, ci siamo diretti verso la famosa località sciistica e, seppure in una giornata non proprio ideale di inizio autunno, la bellissima piana ha saputo regalarci uno scorcio suggestivo, lasciando scorrere il nostro sguardo tra le faggete e le brulle vette.

Campo Felice #sciareinAbruzzo
 
L'altopiano delle Rocche #Altopianodellerocche
 Da qui, poi, in pochi minuti abbiamo raggiunto l'Altopiano delle Rocche, uno spettacolare altopiano carsico custodito dai monti Sirente e Velino che lo delimitano da sud e da nord.
La piana, nel periodo autunnale, non è nel suo massimo splendore, poiché le sue bellissime fioriture avvengono in primavera, quando si riempie di candidi narcisi, utilizzati dagli abitanti di Rocca di Mezzo per creare carri allegorici durante la Festa del Narciso, nell'ultima settimana del mese di maggio.

Rocca di Mezzo #Roccadimezzo


Dopo aver fotografato la bellissima cappella che osserva dalla sua posizione privilegiata la piana e il suo incessante mutare, ci siamo diretti a visitare proprio il borgo di Rocca di Mezzo.


 


Tra le vie di Rocca di Mezzo #Roccadimezzo

Il paese ha subito diversi danni a causa del terremoto del 6 aprile e questi sono ancora visibili sugli edifici del centro storico, ma è comunque piacevole e rinfrancante la passeggiata tra le sue viuzze strette e in salita. Qual e là si incontrano mura basse che racchiudono piccoli giardini dai quali arrivano dolci profumi e simpatici cinguettii di cince e picchi muratori.



Tra le vie di Rocca di Mezzo #Roccadimezzo


 
Alcuni edifici in pietra ottimamente conservati testimoniano l'antica origine della località e ci affascinano, lasciandoci immaginare lo scorrere lento della Storia tra queste contrade.













Chiesa di Santa Maria della Neve #Roccadimezzo
Terminata la salita, ci troviamo al cospetto della Chiesa Madre dedicata a Santa Maria della Neve (sec. XIV). La chiesa che vediamo oggi è il frutto di una ricostruzione ad opera del Cardinale Agnifili nel corso del XV secolo, dopo che il capitano di ventura Braccio da Montone l'aveva saccheggiata e distrutta qualche anno prima.




Cappella di San Michele Arcangelo #Roccadimezzo


Riscesi nella piazza dove sorge la Cappella di San Michele Arcangelo, ci siamo diretti a visitare la suggestiva frazione di Rovere, borgo medievale fortificato, sulla cui sommità sono ancora ben visibili le rovine dell'antico castello "Francipane" (XV sec.).





  
Per le vie di Rovere #Rovere #Roccadimezzo


Il piccolo centro abitato, immerso nel silenzio dell'ora di pranzo, è situato su una altura e sovrastato dai resti del castello, ben conservato, che risale al sec. XII circa.



Castello di Rovere #Rovere #Roccadimezzo

Segni #Rovere #Roccadimezzo
Purtroppo anche qui sono evidenti i danni causati dal terremoto del 6 aprile, soprattutto nella chiesa di San Pietro ora inagibile. Ma rimangono anche testimonianze dell'opera generosa accorsa da lontano a portare reale soccorso, senza grossi proclami, ma con perizia e impegno.


Segni #Rovere #Roccadimezzo




Chiesa Madonna delle Grazie
Dopo una passeggiata tra le vie del piccolo borgo fortificato, ci fermiamo ad osservare la chiesa della Madonna delle Grazie, per poi riprendere la macchina ed andare ai Piani di Pezza, una suggestiva piana circondata da vette e boschi nella quale d'inverno si può praticare sci da fondo. Purtroppo in questa parte del nostro viaggio il meteo non ci assiste e non è stato possibile rendere degno omaggio alla bellezza del posto, ma consigliamo vivamente di farci una sosta, scrutando il cielo solcato spesso da aquile e grifoni.


Fede
















Lucoli alta





 
Giunta l'ora di ripartire, ci fermiamo a prendere alcuni dei prodotti tipici di questi luoghi dove formaggi, legumi e patate sono di qualità sopraffina. Infine, diretti verso casa, decidiamo di allungare la via del ritorno per passare di sfuggita tra le vie di Lucoli. Il tempo a disposizione era ormai poco, ma quanto abbiamo visto ci ha fatto convicere che, anche il territorio di questo comune alle porte del capoluogo, merita una visita approfondita, alla ricerca dei suoi tesori.




 
Abbazia di San Giovanni Battista di Collimento


E' stata soprattutto l'abbazia benedettina di San Giovanni Battista di Collimento ad attirare la nostra attenzione. Indicata da cartelli sulla via e facilmente raggiungibile, è un piccolo gioiello tra i boschi aquilani. Purtroppo all'interno era in atto la funzione e non è stato possibile visitarla per bene, ma saremo ben felici di tornarci.




Alla fine della giornata, ormai stanchi e felici, abbiamo fatto ritorno a casa soddisfatti del Viaggio nel nostro amato Abruzzo.



Notizie sui comuni dell'Altopiano delle Rocche e sul Parco Regionale Sirente-Velino:
http://www.viaggioinabruzzo.it/aq/index.htm




Gallery completa della giornata:

Una giornata passata a passeggiare a Rocca di Mezzo, Rovere, Piani di Pezza e Lucoli...Il racconto della giornata sul blog
Posted by Viaggioinabruzzo.it on Giovedì 1 ottobre 2015